mercoledì 1 settembre 2010

Cap. Gianfranco Gazzana Priaroggia e R.Smg. Da Vinci


Gianfranco GAZZANA PRIAROGGIA (1912-1943)
Medaglia d'oro al valor militare - alla memoria

Capitano Gianfranco Gazzana Priaroggia
 Nacque a Milano il 30 agosto 1912. Allievo all'Accademia Navale di Livorno dal 1931, nel gennaio 1935 conseguì la nomina a Guardiamarina e nel gennaio dell'anno successivo la promozione a Sottotenente di Vascello.
Dopo un periodo di imbarco sugli incrociatori Trento e Trieste, nel 1937 si imbarcò sul sommergibile Millelire, con il quale partecipò a due missioni speciali nelle acque spagnole durante la guerra civile di Spagna.
Imbarcò poi sullo Sciré, sul Balilla e, nell'ottobre del 1938 ebbe il comando del Malachite sul quale iniziò le operazioni militari nel 2° conflitto mondiale. Promosso Tenente di Vascello imbarcò sul Durbo nell'incarico di ufficiale in 2a e dopo un breve periodo di tirocinio su questa unità, nel 1941, s'imbarcò, nello stesso incarico, sul Tazzoli comandato da Fecia di Cossato.
Assunto poi il comando dell'Archimede, il 10 agosto 1942 ebbe il comando del Leonardo da Vinci, dislocato nella Base Atlantica di Betasom a Bordeaux. Per gli eccezionali risultati conseguiti nelle missioni atlantiche divenne assieme a Fecia di Cossato il più famoso e stimato comandante di sommergibili della storia della Marina italiana. 
Salpato il 20 febbraio 1943 per una missione contro il traffico nemico nelle acque del Sud Atlantico e nell'Oceano Indiano, non fece più ritorno alla base, venendo probabilmente affondato il giorno 23 maggio, a circa 300 miglia a ponente di Vigo (Spagna) dall'azione combinata del cacciatorpediniere Active e della fregata Ness.
Quando morì, assieme ai 65 uomini del suo equipaggio, non aveva ancora compiuto 31 anni.


Gazzana Priaroggia: secondo Ufficiale sul Tazzoli di Fecia di Cossato

L'ultima missione del Da Vinci - Le sei navi affondate e la fine ad ovest di Vigo

Il smg. DA VINCI a Betasom

Rientro a Bordeaux del smg. DA VINCI

Caduti nell'affondamento del Leonardo Da Vinci avvenuto il 23 maggio 1943
Sommergibile
classe
miglia percorse
missioni mediterranee
missioni atlantiche
giorni di navigazione

Cappellini
Marcello
73062
2
12
463
Barbarigo
Marcello
68354
3
11
403
Tazzoli
Calvi
67888
3
9
396
Da Vinci
Marconi
66637
1
11
432
FR 111
FR 111
63713
1
11
420
Torelli
Marconi
61563
2
12
355
Morosini
Marcello
47096
2
9
326
Calvi
Calvi
46170
0
8
268
Dandolo
Marcello
44486
33
6
322
Mocenigo
Marcello
36508
24
4
275
Velella
Argo
34844
30
4
276
Veniero
Marcello
32202
9
6
240
Otaria
Glauco
31899
22
8
217
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Regio Sommergibile "Leonardo da Vinci"
Primo sommergibile italiano ad avere questo nome.
Il sommergibile fu consegnato ufficialmente alla Regia Marina l’8 marzo 1940, cioè solamente tre mesi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale per cui fu immediatamente sottoposto ad un intenso ed accurato periodo addestrativo alle dipendenze della 22^ Squadriglia del Secondo Gruppo avente sede a Napoli. L’addestramento si protrasse oltre lo scoppio del conflitto per cui il sommergibile era pronto ad iniziare l’attività bellica allorché fu approntata la base atlantica di Betasom a Bordeaux. Il Da Vinci fu destinato ad operare immediatamente in Atlantico.
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Prima missione atlantica Maricosom pianificò la partenza per la base atlantica alla fine di settembre 1940 del gruppo "Da Vinci" composto dai sommergibili Da Vinci, Otaria, Glauco, Veniero, Nani, Cappellini, Calvi, Tazzoli e Argo. I sommergibili di questo gruppo avrebbero dovuto attraversare lo Stretto di Gibilterra isolatamente in coincidenza con il periodo della luna nuova e del primo quarto. I battelli avrebbero dovuto condurre la guerra al traffico in zone di operazione situate nell’Atlantico centrorientale. Raggiunti i limiti di autonomia prevista, essi avrebbero dovuto prendere terra a Bordeaux. Il Da Vinci, al comando del capitano di corvetta Ferdinando Calda, partì da Napoli il 22 settembre 1940 ed alle prime ore del 27 settembre iniziò l’attraversamento dello Stretto di Gibilterra in immersione. A notte fonda ultimò l’attraversamento senza alcun inconveniente e senza alcun contrasto da parte del nemico. Il giorno 28 settembre, mentre era ancora relativamente vicino allo Stretto di Gibilterra, fu individuato da due cacciatorpediniere e fu sottoposto ad un intenso bombardamento con bombe di profondità le quali, tuttavia, non produssero danni al battello. Nel pomeriggio del 2 ottobre avvistò un piroscafo da passeggeri di grande tonnellaggio trasformato in incrociatore ausiliario: il Da Vinci si portò a distanza ravvicinata e lanciò due siluri che fallirono il bersaglio. Il sommergibile allora emerse per continuare il combattimento con il cannone, ma nel frattempo rilevò nelle vicinanze la presenza della portaerei britannica Argus. Si immerse immediatamente per portarsi all’attacco della portaerei. Probabilmente il battello fu individuato in quanto fu ripetutamente attaccato da aerei con bombe di profondità: non fu danneggiato, ma fu costretto ad interrompere l’attacco. L’8 ottobre avvistò a grande distanza un piroscafo armato. Non essendo in grado di accorciare le distanze, lanciò comunque due siluri che tuttavia fallirono il bersaglio. Il piroscafo si accorse dell’attacco e si allontanò alla massima velocità. Il 19 ottobre fu spostato al largo di Lisbona dove, secondo le informazioni trasmesse da Maricosom, sarebbe dovuto transitare un grosso convoglio. Rimase nella zona assegnatagli fino al 27 ottobre senza incontrare alcuna nave mercantile, dopodiché, avendo raggiunto i limiti di autonomia previsti, diresse per Bordeaux dove giunse il 31 ottobre.
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Seconda missione atlantica. Nel dicembre 1940 Betasom organizzò il gruppo "Nani" composto dai sommergibili Nani, Da Vinci e Glauco che avrebbero dovuto operare in una vasta zona a ponente dell’Irlanda. Il Da Vinci partì da Bordeaux, al comando del capitano di corvetta Ferdinando Calda, il 21 dicembre ed il 28 dello stesso mese raggiunse la zona assegnatagli. Il 30 dicembre gli fu comunicata la posizione del piroscafo britannico Bodnant in fase di affondamento. Il sommergibile si diresse sul punto indicato, tuttavia la posizione segnalata era sensibilmente errata ed il Da Vinci non potè raggiungere il mercantile che fu preso a rimorchio da un altro mercantile e portato in porto. Fino al 14 gennaio 1941 non incontrò naviglio nemico, per cui si spostò più a nord. Alle prime ore del 16 gennaio il sommergibile avvistò un cacciatorpediniere che navigava ad elevata velocità. Pur non essendo in posizione favorevole, lanciò comunque un siluro che fallì il bersaglio. Il Da Vinci fu a sua volta individuato e sottoposto ad intensa caccia antisom con il lancio di numerose bombe di profondità che non provocarono avarie. Successivamente, raggiunti i limiti di autonomia previsti, il sommergibile diresse per Bordeaux dove arrivò il 20 gennaio.
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Terza missione atlantica. In aprile Betasom organizzò il gruppo "Da Vinci" composto dai sommergibili Da Vinci, Cappellini, Torelli e Malaspina che avrebbero dovuto operare in una vasta zona a ponente dll’Irlanda. Nel pomeriggio del 3 aprile 1941 il Da Vinci, al comando del capitano di corvetta Ferdinando Calda, partì da Bordeaux ed il giorno 11 aprile raggiunse la zona assegnatagli. Rimase in zona per alcuni giorni senza avvistare alcuna nave nemica ed il 16 aprile si spostò in un’altra zona più ad occidente. Neppure in questa zona poté avvistare alcuna nave ed il 27 aprile, raggiunto il limite di autonomia prescritto, si diresse su Bordeaux dove arrivò il 4 maggio 1941.
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Quarta missione atlantica. Il 18 giugno 1941 il Da Vinci partì da Bordeaux al comando del capitano di corvetta Ferdinando Calda diretto in una zona di agguato a ponente dello Stretto di Gibilterra. Il mattino del 28 giugno avvistò la petroliera britannica Auris di 8.030 t.s.l. che navigava isolata: la tallonò fino al sopraggiungere delle tenebre dopodiché lanciò otto siluri, quattro dei quali raggiunsero il bersaglio affondandolo. Successivamente non ebbe occasione di attaccare altre unità e quindi, raggiunti i limiti massimi dell’autonomia, rientrò a Bordeaux.
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Quinta missione atlantica. Il 15 settembre 1941 il Da Vinci partì da Bordeaux, al comando del capitano di corvetta Ferdinando Calda per portarsi in una zona a ponente dello Stretto di Gibilterra. Il 19 settembre, mentre inseguiva un convoglio, fu attaccato da un aereo tipo "Consolidated" che peraltro non causò alcun danno. Successivamente il sommergibile emerse e mantenne il contatto con il convoglio avvistato senza tuttavia riuscire a portarsi all’attacco per le avverse condizioni del mare: il battello comunque fu in grado di comunicare a Betasom costantemente la posizione e la rotta del convoglio. Il giorno 24, raggiunto il limite dell’autonomia di combustibile, smise l’inseguimento e diresse su Bordeaux.
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Capitano Luigi Longanesi Cattani
Sesta missione atlantica. Passato il comando al capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani, il 19 novembre 1941 il Da Vinci partì da Bordeaux diretto in una zona di mare situata ad ovest dell’arcipelago delle Azzorre. Fin dalla partenza si manifestò un grave inconveniente all’impianto idrodinamico dei timoni orizzontali per cui era possibile solamente il governo manuale in immersione. Il 2 dicembre l’avaria condizionò pesantemente la governabilità del battello in immersione per cui il comandante decise di interrompere la missione e di rientrare a Bordeaux. Il 4 dicembre, sulla rotta di rientro, avvistò un convoglio, ma non poté portarsi all’attacco per le deficienze tecniche e si limitò a segnalarne la posizione a Betasom.

Settima missione atlantica Alla fine di gennaio 1942 Betasom organizzò il gruppo "Da Vinci" formato dai sommergibili Da Vinci, Torelli, Finzi, Morosini e Tazzoli: la zona di operazioni di queste unità era il Centro America e la costa brasiliana. Il Da Vinci partì da Bordeaux il 28 gennaio 1942 al comando del capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani e si portò in una zona a nord-est delle isole Antille. Rimase in zona dal 13 al 16 febbraio senza incontrare traffico nemico. Quindi fu spostato al largo della costa brasiliana. La notte del 25 febbraio il Da vinci avvistò in lontananza un piroscafo e dopo un accanito inseguimento arrivò a distanza favorevole al lancio. Con un siluro affondò il mercantile che, con tutta probabilità era il brasiliano Cabedelo di 3.557 t.s.l. La sera del 27 febbraio 1942 avvistò in lontananza un piroscafo da carico che navigava isolato con luci oscurate: si mise prontamente all’inseguimento e nella mattinata del giorno successivo lo affondò con il siluro ed il cannone: si trattava del piroscafo lituano Everasma di 3.644 t.s.l. Avendo raggiunto il limite dell’autonomia, diresse quindi per Bordeaux dove arrivò il 15 marzo 1942.
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Ottava missione atlantica. Al comando del capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani il 9 maggio il Da Vinci partì da Bordeaux diretto verso una zona di operazioni tra Porto Natal e Pernambuco. Il 30 maggio Betasom lo dirottò verso la costa africana. Durante il pomeriggio del 2 giugno avvistò uno schooner che navigava isolato e lo affondò a cannonate: si trattava dello schooner panamense Reine Marie Steward di 1.087 t.s.l. Durante il pomeriggio del 7 giugno avvistò la motonave britannica Chile di 6.956 t.s.l. che navigava isolata. Il sommergibile attese la notte e da posizione favorevole lanciò un siluro che andò a segno provocando l’affondamento del Chile. Il giorno 10 giugno, al tramonto, avvistò una grossa motonave armata che navigava isolata. La immobilizzò con un siluro e la affondò a cannonate: si trattava della motonave olandese Alioth di 5.483 t.s.l. La mattina del 13 giugno avvistò il piroscafo da carico britannico Clan Mac Quarrie di 6.471 t.s.l.: lo immobilizzò con un siluro e lo finì a cannonate. A questo punto iniziò la navigazione di rientro a Bordeaux. Avendo una certa esuberanza di nafta il 20 giugno, per ordine di Betasom si incontrò con il sommergibile Finzi al quale cedette la nafta in esubero. Proseguì quindi per Bordeaux dove arrivò l’1 luglio 1942.
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Nona missione atlantica. Passato il comando al tenente di vascello Gianfranco Gazzana Priaroggia, il 7 ottobre 1942 il Da Vinci partì da Le Verdun (Bordeaux) diretto alle coste settentrionali del Brasile. Il 2 novembre 1942 arrivò nella zona assegnatagli al largo di Capo San Rocco. Il mattino dello stesso 2 novembre avvistò il piroscafo da carico britannico Empire Zeal di 7.009 t.s.l. armato che navigava isolato. Il sommergibile si portò prontamente all’attacco: immobilizzò il mercantile con il siluro e lo affondò a cannonate. Durante la notte tra il 2 ed il 3 novembre avvistò il piroscafo da carico statunitense Franz Hals di 7.176 t.s.l. armato e che navigava isolato. Il sommergibile si portò all’attacco e gli lanciò contro sei siluri: subito dopo si portò a quota profonda per la pronta reazione del mercantile. Vennero udite due violente esplosioni: tuttavia l’esito dell’attacco è da considerare incerto in quanto mai confermato dalle autorità statunitensi. Comunque il piroscafo lanciò un messaggio di soccorso e sopravvenne un idrovolante quadrimotore antisom che attaccò il sommergibile con il lancio di alcune bombe di profondità le quali, fortunatamente, non produssero danni. Durante il pomeriggio del 4 novembre avvistò il piroscafo armato greco Andreas di 6.566 t.s.l. che navigava isolato. Lo tallonò fino al sopraggiungere dell’oscurità dopodiché lo immobilizzò con un siluro e lo affondò a cannonate. Ultimato l’attacco, il Da Vinci si spostò verso sud a levante di Recife. Il 9 novembre, arrivato nella nuova zona, avvistò la motonave statunitense Marcus Whitman di 7.176 t.s.l. e, come di consuetudine, la immobilizzò con il siluro e quindi l’affondò a cannonate. Rimasto senza siluri, l’11 novembre attaccò con il cannone il piroscafo da carico olandese Veerhaven di 5.291 t.s.l. e lo affondò. Il 28 novembre per ordine di Betasom, al largo dell’isola Palma delle Canarie cedette circa 30 tonnellate di nafta al sommergibile Tazzoli. Quindi continuò la navigazione per Bordeaux dove giunse felicemente il 6 dicembre 1942.
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Al termine di questa missione il Da Vinci fu sottoposto ad un turno di lavori durante i quali fu radicalmente modificata la coperta per renderla idonea a trasportare un minisommergibile della classe "CA" e precisamente il CA 2. La Regia Marina aveva, infatti, pianificato un’azione dimostrativa da effettuare nel porto di New York. Secondo il progetto, il Da Vinci avrebbe dovuto trasportare il CA 2 fino nelle immediate vicinanze del porto statunitense. Giunto nella zona stabilita, il sommergibile si sarebbe dovuto posare sul fondo. Il piccolo CA 2 si sarebbe liberato dal Da Vinci e sarebbe penetrato nel porto di New York dove avrebbe dovuto affondare una o più navi ancorate. Con questa azione si voleva dimostrare agli Stati Uniti ed al mondo intero che la Regia Marina era in grado di portare la sua offesa anche nei porti più lontani. Vennero pure eseguite alcune esercitazioni, ma agli inizi di febbraio 1943 fu deciso di rinunciare momentaneamente all’impresa per cui il Da Vinci ritornò ad essere impiegato in modo tradizionale.
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Decima missione atlantica. Il 20 febbraio 1943 il Da Vinci partì da Bordeaux al comando del tenente di vascello Franco Gazzana Priaroggia diretto nell’Oceano Indiano. Il 14 marzo il battello era arrivato al largo della Liberia allorché intercettò il piroscafo da passeggeri britannico Empress of Canada di 21.517 t.s.l. diretto a Freetown carico di truppe e di prigionieri di guerra. Il Da Vinci lanciò due siluri che produssero l’affondamento del piroscafo. L’ Empress of Canada è stata la più grande nave mercantile affondata da un sommergibile italiano in tutte le guerre. Il giorno 18 marzo il sommergibile, secondo il programma stabilito, si mise in attesa del sommergibile Finzi dal quale avrebbe dovuto ricevere una certa quantità di combustibile. Contemporaneamente il Finzi avvistò il piroscafo da carico britannico Lulworth Hill di 7.628 t.s.l. armato ed isolato. Il Finzi lanciò tre siluri contro il mercantile i quali, tuttavia fallirono il bersaglio. Il mercantile forzò l’andatura ed il Finzi si rese conto che non era in grado di ripetere l’attacco. Avvisò via radio il Da Vinci della situazione il quale si lanciò all’inseguimento riuscendo a raggiungere il mercantile nel pomeriggio del giorno 19: con un attacco perfetto affondò con il siluro il Lulworth Hill. Durante la sera del giorno 19 i sommergibili Finzi e Da Vinci si incontrarono ed il Finzi trasferì al Da Vinci 90 tonnellate di nafta, 6 tonnellate di olio per motori, 10 tonnellate di acqua dolce tre siluri e viveri. Il 5 aprile il Da Vinci, doppiato Capo Agulhas, entrò nell’oceano Indiano. Nel periodo dall’11 al 21 aprile al largo di Durban affondò tre piroscafi da carico isolati. Il 17 aprile affondò il piroscafo da carico olandese Sembilan di 6.566 t.s.l. il quale trasportava in coperta i due mezzi da sbarco da 11 tonnellate ciascuno LCP 780 e LCP 782, che affondarono anch’essi. Il giorno successivo, 18 aprile, affondò il piroscafo britannico Manaar di 8.007 t.s.l. con il siluro ed il cannone e la motonave statunitense John Drayton di 7.177 t.s.l. Iniziò quindi la navigazione di rientro a Bordeaux. Il 25 aprile, arrivato al largo di Capo Agulhas affondò la petroliera britannica isolata Doryssa di 8.078 t.s.l. Per dare immediatamente il meritato premio al Da Vinci per i brillanti successi ottenuti durante la missione, il 6 maggio il Capo di Stato Maggiore della Regia Marina inviò al sommergibile la comunicazione che il comandante Priaroggia era stato promosso per meriti di guerra al grado di capitano di corvetta. Il 22 maggio il Da Vinci informò Betasom che prevedeva di arrivare a Bordeaux il giorno 29 maggio. Questa fu l’ultima comunicazione del sommergibile.

Si seppe a guerra finita che Il 23 maggio la fregata britannica Ness scoprì il sommergibile al largo di Vigo e con un violento e preciso attacco con bombe di profondità affondò il Da Vinci: non ci furono superstiti.
In quegli stessi giorni (dal 17 al 24 maggio) scompariva per sempre in Atlantico anche il Tazzoli con tutto il suo equipaggio.

Il 26 maggio 1943 in prima pagina (in basso a destra) appare la notizia della decorazione assegnata al capitano Gianfranco Gazzana, di cui si attende il ritorno a Bordeaux per il 29 maggio. Nessuno ancora sa che tre giorni prima, il 23 maggio il "Leonardo da Vinci" è scomparso in Atlantico con il suo comandante e con tutto l'eqipaggio, colpito da bombe di profondità inglesi.
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11 giugno 1942 - Sommergibilisti italiani in Atlantico
Marinai con binocoli sul ponte del sommergibile italiano  il tenente di vascello Gianfranco Gazzana scruta l'orizzonte insieme ad altri marinai  incontro nell'oceano fra due sommergibili italiani, gli equipaggi si salutano dai ponti uno dei due sommergibili fa rotta verso la base con le bandierine che indicano le navi affondate esposte  il tenente di vascello Emilio Olivieri esce dalla botola del sommergibile e scruta l'orizzonte col binocolo  alcuni uomini dell'equipaggio  il sommergibile passa a fianco di una nave semi-affondata  il sommergibile italiano rientra alla base e viene accolto da una manifestazione organizzata dalla marina tedesca, banda militare tedesca suona  i marinai dal ponte del sommergibile salutano i colleghi a terra  il comandante del sommergibile e l'equipaggio schierato sul ponte durante l'attracco, autorità militari attendono lo sbarco nel porto  il comandante scende dal sommergibile e viene accolto da autorità della marina italiana e tedesca, un ufficiale bacia e abbraccia il comandante del sommergibile  una donna bacia il comandante del sommergibile  l'equipaggio schierato riceve un encomio, i marinai festeggiano.
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